Ciao sono Rossella, e ho studiato Restauro Cinematografico.
Di solito la reazione che ottengo è quella di un viso stupito, che non sa bene cosa dire perché sono due parole bellissime, il restauro unito al cinema. Ma nel concreto di cosa stiamo parlando?
Ebbene si, anche i film hanno una loro vita. Vengono pensati, scritti, girati, montati e messi a disposizione del pubblico.
Li vediamo e ne parliamo, di qualcuno impariamo a memoria le battute, ma vi siete mai chiesti perché ancora oggi siamo in grado di vedere film come Ladri di bicilette o Psycho? Magari in versione 4k (la risoluzione del cinema digitale), semplicemente perfetto?
C’è qualcuno che li riporta alla vita.
Ed è una cosa meravigliosa.
(Faccio una piccola premessa prima di cominciare: spiegare il restauro cinematografico non è semplice, esistono tesi e varie discussioni sull’argomento. Quello che cerco di fare io è spiegarlo in modo semplice, così che chi non ne ha mai sentito parlare possa capirlo, ma anche invogliare chi vuole intraprendere questa carriera)
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La pellicola dei film
Oggi parlare di cinema equivale a parlare di film digitali. Siamo abituati a vedere tutto sul maxi schermo, tv o sui cellulare.
Ma una volta, agli inizi della storia cinematografica il cinema era solo e puramente pellicola (film, in inglese).
La pellicola cinematografica è un nastro perforato, un tempo in nitrato (poi proibito perché super infiammabile) diventata triacetato e infine poliestere.
Ne esistono diverse forme, la classica utilizzata per il cinema è il formato 35mm.
Esiste però anche il cinema di famiglia, non so se vi è capitato di vedere qualche filmino dei vostri genitori o dei nonni, di gite in campagna o viaggi in giro per il mondo. Ecco, ad un certo punto il cinema è arrivato a far parte della vita familiare, con cineprese alla portata di tutti e pellicole di mini formato, come 8mm e super8.
In realtà ci sono più varianti di pellicole cinematografiche:35mm
17,5mm
16mm
9,5 mm
8mm
Super8 e Single8
70 mm
Per fare film, passatemi il termine, esiste un processo, ora digitale, che prima era totalmente analogico.
I materiali usati, le pellicole girate, usate e poi montate sono stati conservati e preservati negli anni.
Grazie a tutte queste azioni, compiute nei laboratori analogici (ma anche quelli digitali di oggi), possiamo goderci un sacco di film del cinema muto, ma anche anni ’30\’50\’80.
Che cos’è il Restauro cinematografico?
Ok ma alla fine, che cos’è questo restauro cinematografico?
Per capire meglio cosa si intenda per processo di restauro è necessario definire i termini e i concetti che verranno usati: la differenza tra preservazione, ricostruzione e restauro permette di conoscere le varie fasi che portano un restauratore cinematografico a eseguire al meglio il proprio lavoro.
Il concetto di preservazione indica un intervento di conservazione attiva, volta a garantire la trasmissione ai posteri del contenuto del reperto. Si tratta di un semplice intervento di duplicazione effettuato senza apportare alcun tipo di modifica al materiale originale.
Il restauro prevede invece una serie di interventi che modificano il contenuto degli elementi a disposizione: si tratta di tecniche che consentono di recuperare determinate caratteristiche compromesse nei materiali di partenza.
La ricostruzione invece è l’operazione che permette di restituire l’impianto e il tessuto narrativo così come è stato inizialmente realizzato e mostrato, attraverso l’operazione di montaggio e consiste nel mettere insieme le parti meglio conservate di copie incomplete e imperfette.
Dove vengono conservati i film?
I film vengono conservati negli archivi delle cineteche.
La storia della nascita della cineteche è ampia e si sviluppa in un lungo periodo ma, al di la di ciò, quello di cui oggi bisogna tenere conto è il metodo con cui queste istituzioni lavorano.
Esiste uno statuto ( il cosiddetto mission statement) che regola il modus operandi delle cineteche: molte sono le persone che lavorano all’interno delle cineteche e molte sono quindi le idee e le opinioni diverse da seguire.
Ci sono varie sfere lavorative al suo interno:
- Amministrazione e Menagement: si occupa dell’organizzazione e dell’accesso alle collezioni;
- Acquisizione e selezione: procedure che regolano lo sviluppo delle collezioni;
- Gestione delle collezioni: le azioni necessarie alla sopravvivenza e all’integrità del film;
- Ufficio del registro e spedizione: uffici delegati al movimento delle copie, l’invio ed il ritorno in cineteca.
- Catalogazione e documentazione: misure di controllo delle informazioni che riguardano le immagini in movimento;
- Accesso alle collezioni: a suo volta è diviso in accesso attivo (area specifica della cineteca dedicata alla visione individuale o per pochi a condizioni e prezzi accessibili) e accesso passivo (programmazione).
- Finanziamento: trovare i finanziamenti da parte di pubblici e privati.
Processo del Restauro Cinematografico
Il processo di Restauro comprende degli step, che possono cambiare a seconda del tipo di materiale, delle condizioni della pellicola e da altri fattori esterni (come la richiesta del cliente)
Di solito una pellicola si restaura così:
- Documentazione e studio dei materiali
- Riparazione e trattamenti
- Lavaggio
- Copia analogica (se richiesta)
- Scansione
- Digitale
Ne approfitto per fare un piccolo commento necessario: è vero, come dicevo prima che il cinema oggi è digitale, è anche vero però che da qualche tempo c’è stato un ritorno alla pellicola. Diversi registi girano ancora i loro film in formato analogico.
Cosa leggere e guardare sul Restauro Cinematografico.
Qualche piccolo consiglio per avere delle informazioni in più su questo mondo.
Side by Side, il documentario di Keanu Reeves dove si parla delle differenza tra il cinema in pellicola, l’introduzione del digitale, di come le cose stiano cambiando e delle differenze tra i due mondi.
Sito della FIAF, International Federation of Film Archives, un’ associazione che si è contraddistinta negli anni con la messa a punto di uno standard di archiviazione del materiale cinematografico e nel sostegno alla promozione culturale del cinema.
Libro From Grain To Pixel di Giovanna Fossati, per capire di più il passaggio dall’analogico al digitale!
Come riassunto di tutto questo spiegone ecco il video che avevo proposto sul mio profilo Instagram, per introdurre l’argomento!
Il Restauro cinematografico è un mondo, all’interno del quale troviamo tante questioni, progetti, film.
Spero che questo articolo sia stato utile, che vi abbia incuriosito! Se avete domande, sono qui!
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