Qualche giorno fa in una di quelle giornate un pò no, dove sembra che tutto vada storto, dove la sveglia non suona, l’acqua calda non arriva, l’autobus ti passa davanti e il tuo umore è più nero dei tuoi vestiti, mi sono ritrovata a parlare con una persona di quanto fossi sfigata e perchè no, anche un pò buona a nulla.

Succede a tutti vero?

Negli ultimi tempi forse siamo davvero circondati da troppa felicità, troppo ottimismo, troppo di tutto.
E va bene essere felici, io sono la prima persona al mondo sostenitrice dei sorrisi e del cercare il lato positivo delle cose ma ogni tanto mi capita anche di pensare di non essere abbastanza, non fare abbastanza, non avere abbastanza.

Siamo essere umani.

Forse però quello che sbagliamo è il punto di vista delle cose, come le poniamo di fronte ai nostri occhi e  grazie ad una parola, ho capito la felicità fa davvero parte di noi, ci circonda, ci inebria, ci accompagna nelle nostre scelte quotidiane, dobbiamo solo imparare a rendercene conto.

[Qui ti racconto che cos’è la felicità secondo me]

Una parola per gioire delle piccole cose belle

All’inizio del 2019 ho partecipato ad un contest su Instagram dove bisognava scegliere una parola che descrivesse l’anno in arrivo.
Ci sono state tantissime partecipazioni, tante persone hanno contribuito ad ispirarmi, raccontando le loro parole e il perchè le avessero scelte.

 

Ph: la bravissima @laurarusso

 

Ho preso un foglio di carta e ho scritto cosa volevo rappresentasse me, che cosa mi aspettavo da questo nuovo anno e gira e rigira sono finita per scrivere cinque lettere che mi porto dietro da qualche mese: MEPAK una parola serba, scoperta in un libro qualche tempo fa che significa Il piacere delle piccole cose.

Certo leggerlo è più facile che metterlo in pratica ma un paio di settimane fa ho fatto una lista delle cose che ho imparato ad apprezzare di più lo scorso anno, qualcosa che vorrei portarmi dietro negli anni a seguire per ricordarmi che la felicità sta davvero nelle piccole cose quotidiane!

 

Illustrazione cose belle

Illustrazione della parola Mepak di @da_sogno_a_realtà

Piccole cose belle che ho imparato nel 2019

L’anno scorso ho messo in pratica davvero quello che ho scritto nelle righe precedenti, non me ne sono resa subito conto fino a pochi giorni fa: sono fortunata, posso (quasi) confermare che i piccoli piaceri della vita accadono ogni giorno e ora spero di aiutare anche voi svelandovi quali sono i miei.

Guardarsi dentro, per davvero.

Ho capito una cosa e c’ho messo quasi 30 anni. L’ho capito una mattina davanti a caffè e biscotti, un fulmine a ciel sereno, per niente scontato finchè non i ripete ad alta voce: non si può piacere a tutti.

Non si deve piacere a tutti. E va benissimo così.

Questo concetto mi ha permesso di iniziare davvero a capire meglio me stessa.
Si, Rossella, al mondo ci sono persone che ti apprezzano e persone che invece non ti trovano simpatica. E quindi?
Perchè invece di concentrarti su chi ti stima, preferisci pensare ai secondi?
Non rispondere perchè sei scema, non essere la prima a trattarti male.

So che questo processo non accade in una notte, so che la frase amati di più ogni tanto risuona banale ma so anche che si tratta della verità perchè prima degli altri (che poi, come dice la mitica Daniela Collu, ma li avete visti gli altri?) ci siamo noi. Noi dobbiamo avere più stima, più fiducia nelle nostre capacità.
Fate una lista delle cose che siete riuscite a fare e di cui siete fieri, poi ne riparliamo.

Viaggiare, che è come innamorarsi.

Nel 2019 sono riuscita a fare dei viaggi che sognavo da un bel pò di tempo, come visitare New York o le Azzorre, le isole portoghesi nel mezzo dell’oceano atlantico.

Sono poi partita per il Cammino di Santiago, esperienza che ripromettevo di fare a me stessa da nove lunghissimi anni. E nel mezzo ci sono stati altri piccoli week end, dei ritorni a Verona per vedere la mia famiglia, delle gite fuori porta vicino Lisbona.

Tutto questo non è mai per niente scontato.

Sono fortunata perchè so che ci sono persone che al momento non posso permettersi di farlo, e non parlo solo di questioni economiche. Ognuno di noi ha la sua storia e le proprie passioni e se il viaggiare rientra tra queste anche un solo week end, che sia vicino casa o in qualche grande città, ha la sua importanza.

Cicondarsi di persone belle

Esatto. Scegliere chi avere accanto e scegliere a chi stare accanto.

É stato un passo fondamentale per me.
Poter scegliere è una grande fortuna, usiamola per circordarci di amici e persone che riempiono le nostre giornarte, ci stanno accanto, ci aiutano o fanno ridere.

E voi fate lo stesso.

Realizzare un piccolo sogno.

Il 2 maggio 2019 questo Blog che stai leggendo ha preso vita.
Proprio così, nemmeno un anno fa Intotheross nasceva e il mio cuore scoppiava.

Questo progetto era nato come un’idea tanti anni fa, in una sera di insonnia e una tisana al finocchio.
Ci sono poi voluti cinque anni e un pò di coraggio.
É diventato un disegno quando insieme a Francesco, un amico fidato, abbiamo comprato il dominio.
É diventato reale quando ho aperto la piattoforma di wordpress e ho cliccato su scrivi un articolo.

Insomma ho fatto qualcosa che volevo fare da tempo, ho realizzato un piccolo desiderio.
Non importa quale sia il tuo, se vuoi iscriverti ad un corso di scrittura, andare a cavallo su una spiaggia una domenica mattina, imparare il codice morse. Pian piano, si può fare.

Il Linfoma di Hodking, che è solo un ricordo.

Si, tra la mia storia personale c’è questo tumore del cavolo che è apparso nella mia vita nel 2017.
Non credo di averlo mai raccontato ma prima di iniziare le infusioni di chemio i medici hanno inserito all’interno del mio corpo un piccolo cateterino, un port a cath per essere specifici. Questo cosino di silicone si trovava all’altezza del seno ed è rimasto li fino ad aprile del 2019, quindi per due anni.

Non voglio dilungarmi troppo ma vorrei raccontarvi di come mi sono sentita quando lo hanno tolto da li, quando ho visto che il Linfoma stava diventando sempre di più un ricordo. Me lo porterò sempre dentro, voglio farlo, voglio ricordare tutto, le cose brutte ma anche le cose belle come questa leggerezza che arieggia dentro di me mentre scrivo.

 

enjoythelittlethings

Ballare per casa, da sola

Amo ballare da sempre ma quando distrubuivano il senso del ritmo io ero in coda per la lasagna, credo.

E quindi niente siccome non posso partecipare alla nuova edizione di Amici, ahimè, ho deciso di farlo lo stesso, a casa in pigiama sulle note della carrà (e tanti altri ancora).

Cosa c’è di piu bello?

Aiutare qualcuno nel nostro piccolo.

Come potete, quando potete.

É successa una cosa bellissima e ora ve la racconto.
Qualche mese fa mi ha scritto una ragazza su Instagram perchè anche lei stava affrontando un maledetto tumore, e lo so che forse dovrei usare altre parole ma si chiama così e lo scriviamo così.

Accade spesso comunque che qualcuno mi scriva per avere un pò di conforto su questo tema, che poi più di conforto credo che in quel momento si cerchi una figuara amica, qualcuno che possa capirti. Insomma mi scrive e io le do il mio numero di telefono, così da poterci essere nei momenti di bisogno.

Gusto o sbagliato non lo so ma sentivo di doverlo fare e l’ho fatto. Io e M. non ci siamo mai viste e mai telefonate. Lei scriveva, io rispondevo, come potevo. A ripensarci cambierei tante cose che le ho detto, ma la cosa importante è che nonostante tutto so di aver fatto del bene.
E lo so perchè qualche tempo fa M. mi ha chiesto di partecipare con lei ad un’evento personale, dove poteva portare solo una persona che le era stata accanto durante la malattia e lei ha scelto me.

Io come ve lo spiego come mi sono sentita? Perchè non sono bastati i fiumi di lacrime e la felicità di aver saputo che nel mio piccolo sono riuscita a fare qualcosa di così magico.

Quindi grazie M. per questo regalo e per essere quella che sei.

(M. adesso sta bene, è una grande guerriera e ci incontreremo presto, è una promessa)

Dire qualche no, fregarsene un pò di più.

Si lo so, anche qui sembra un la fai facile tu.

No, no, io e facile siamo due parole abbastanza sconosciute. Ma arrivva un punto in cui dire no diventa necessario. A piccoli step, per le cose giuste ma iniziate a farlo. Se vi fa stare male, vi porta via tempo o semplicemente non volete, no, punto.

Io l’ho fatto a Gennaio dell’anno scorso, ad un’amica che mi aveva chiesto un favore e io non potevo davvero farlo. O forse si, ma non avevo voglia ne tempo. Le ho detto no, con gentilezza eh, ma sempre un no.
Siamo ancora amiche? Si

Poi è arrivato il fatidico giorno del fare un giro in centro a Verona che mi mette sempre un’ansia che non potete capire. Che poi sono tutte paranoie mie perchè nessuno mi si fila ma io mi sento osservata come non mai. E allora un giorno volevo uscire ma avevo i capelli sporchi, la giaccaavento anti tutto, e qualcos’altro fuori posto.
C’ho pensato bene e ho detto: ma quanto sono egocentrica nel pensare che tutti guardino me?
E infatti.

Queste piccole grandi cose.

Per finire ecco l’elenco di tutte le cose che ho scritto, che quando leggo mi fanno sempre sorridere e ricordare quanto i piccoli gesti siano belli per davvero:

  • Ridere, di gusto
  • Scaldarsi un pò al sole, d’inverno
  • La gentilezza degli altri (e la tua)
  • Trovare qualcuno disposta ad ascoltare i tuoi 15 minuti di messaggi vocali
  • Stare a casa a guardare Harry Potter il 31 dicembre con un bicchiere di prosecco in mano
  • Mandare un messaggio ad una persona dopo 4 anni e chiudere un capitolo per sempre
  • Perdere il portafoglio a Dublino con TUTTI i documenti e cavarsela
  • Partire per il Cammino di Santiago
  • Leggere messaggi di persone che ti stimano
  • Pensare di non essere abbastanza e poi smetterla. E FARE, nonostante tutto
  • Scrivere una storia su un sito che non svelerò mai. E pubblicarla (sotto falso nome ovviamente)
  • Stare sotto al piumone mentre fuori fa freddo
  • Le bolle di sapone, sempre
  • Cantare per strada, o a casa, o al supermercato (sottovoce a volte)
  • Abbracciare qualcuno ed essere abbracciati
  • Spalmare la nutella sul pane senza sensi di colpa
  • Il mare d’inverno
  • Vedere le Spice Girls in concerto
  • Un nuovo tatuaggio, magari uguale a tuo fratello
  • Riuscire a “salutare” mio nonno
  • New York con la pioggia
  • New York con il sole
  • I tramonti.

 

(Piccolo Disclaimer: con queste parole non sto affatto dicendo che è sbagliato essere tristi. Continuo ad esserlo anche io. Si piange, si mangia cioccolata, ci si coccola. E il giorno dopo andrà meglio)

Quali sono le vostre piccole cose belle che rendono le vostre giornate migliori?