“All bodies are good bodies”

Faccio una premessa: quello che sto per dire riguarda me, la mia storia le mie sensazioni e le mie opinioni. È un tema delicato su cui è stato scritto tanto, parlato tanto e forse spesso interpretato molto.

Quello che sto cercando di fare è esprimere come qualsiasi taglia, forma e sensazione ci possano far sentire a disagio. Non esiste una formula magica, non esiste un giusto o sbagliato, io credo che il segreto sia solo quello di vedere le cose da un altro punto di vista verso se stesse, non è sempre facile e serve un grosso lavoro mentale.

Spero che questo mio piccolo racconto possa aiutarvi a sentirvi meno sole e con un’amica in più.

Prenditi sempre cura di te

La mia personale esperienza.

Credo di essere stata “magra”, se parliamo di come ci classifica la società, solo alle elementari. Dalla prima media in poi, quando ho iniziato ad avere delle forme rotondette mi sono sempre sentita fuori luogo.

Ero sempre più alta delle altre bambine, ero più in carne, ero anche più infantile.

Per non parlare delle superiori, sono state un incubo: mi sono sempre sentita un pesce fuor d’acqua in mezzo a tutte quelle ragazze (ho fatto il linguistico, eravamo solo donne si può dire) più carine, più simpatiche ma soprattutto più magre.

Mi nascondevo dietro a vestiti larghi e un muro di insicurezza fatto di “non mi interessa quello che pensa la gente”, quando invece mi interessava eccome.

Poi verso l’ultimo anno di liceo, tanta era la voglia di essere un’altra che pian piano senza rendermene conto ho iniziato a cambiare me stessa, il modo di parlare, i capelli, i vestiti ecc.. per piacere agli altri, o meglio per essere considerata.

Il primo anno di università ho deciso che la mia vita doveva cambiare del tutto e allora boom il primo passo é stato smettere di mangiare.

Mangiare poco per essere magra, essere magra per piacere. E così é stato, piacevo agli altri perché ero come loro, mi vestivo come dovevo vestirmi e dicevo quello che dovevo dire: uscivo la sera anche se non mi andava per far vedere che ero cool.

Qualche tempo dopo mi sono persa di nuovo, persa nel senso che ho ricominciato a mangiare, ho iniziato a rimettere su peso e anche se all’inizio a me non importava perché stavo bene, mi é stato fatto notare.

La mia reazione é stata semplice, ho smesso di nuovo di mangiare, per poi sentirmi di nuovo bene e rinunziare di nuovo: un circolo vizioso, silenzioso, che non finiva più. Stavo male dentro ma apparentemente ero serena, ero cool, ero “felice”.

Il problema è che quando stai male dentro è difficile guarire, è difficile non sentirsi a disagio, non essere classificata, è difficile anche chiedere aiuto, ho smesso anche di guardatemi allo specchio.

L’anno scorso ho toccato il fondo se così si può dire, perché il problema principale di tutto quello che mi stava capitando per me era il cambiamento fisico.

Niente capelli, niente pelle liscia, e farmaci che mi gonfiavano come un pallone: per me la descrizione di un mostro. E non mi importava quante persone mi ripetevano che andava bene così, che sarei tornata quella di prima perché per me restavano sempre degli ipocriti: per quanto mi riguarda io non ero mai andata bene.

C’ho messo un po’, 27 anni di vita e sei mesi di chemio per rendermi conto che in tutto questo tempo avevo sempre cercato di piacere a tutti ma non a me.

Perché c’è stato un momento qualche mese fa dove mi sono davvero guardata dentro e ho capito che essere magre o grasse non é poi così importante, che per sentirsi bene con se stessi devi prima iniziare a capire cos’è l’amor proprio.

Che magro non è sinonimo di bello,che spesso ci dimentichiamo che quel numero sulla bilancia è solo un numero,che ci sono cose peggiori nella vita.

Che qualche mese fa ho ripreso in mano la mia vita sotto questo punto di vista, ho iniziato ad accettarmi e vedere i miei cambiamenti, che ci sono dei piccoli obiettivi da raggiungere ogni giorno che portano a delle altrettanto piccole soddisfazioni: la mia grande conquista di oggi è quella di essere riuscita a mostrarmi in costume raccontandomi.

Parlo a tutte voi come una vecchia amica e vi dico AMATEVI DI PIÙ.

Non sto dicendo che sia facile, ci vorrà del tempo ma fatelo, prendetevi tutti i momenti che volete per essere tristi ma fate in modo che ogni debolezza diventi una forza. Chiedete aiuto se ne sentite il bisogno e ricordatevi che siete voi a definire voi stessi, non gli altri.