289 chilometri

1 zaino

3 veschiche

Male alle gambe e qualche lacrima

Ma il cuore pieno di gioia.

 

 

Camminare: l’atto di spostarsi e procedere andando a piedi.

Ero appena salita sull’ennesimo aereo, diretta di nuovo verso Lisbona la città che da qualche tempo è diventata casa mia; trolley, biglietto, tutto come sempre ma nella mia testa continuavo a dirmi che avevo bisogno di qualcosa di diverso.

Un viaggio, si, una delle cose che amo di più al mondo, spostarmi ma stavolta sentivo il bisogno di farlo da sola ma  soprattutto a piedi.

Ho ancora in testa quelle nuvole bianche che all’improvviso sono scomparse lasciando intravedere qualche stradina, un sole splendente e dei tetti rossi quando mi sono detta: ma io quasi quasi parto per il Cammino di Santiago.

Non so spiegare bene come ma da quando ho pronunciato quelle parole, era il 26 giugno 2019, non sono mai più uscite dalla mia testa.

Ho iniziato a pensarci, quasi ogni giorno, a dire che si lo avrei fatto, ne ho parlato anche con qualche amica ma rimandavo e rimandavo all’infinito perché mi sembrava una cosa troppo grossa, che possono fare solo le persone coraggiose, che prevede una buona organizzazione, mica lo puoi fare così che ci pensi in aereo e quando hai voglia lo organizzi.

E invece credo che il bello del Cammino di Santiago sia proprio questo: non esistono regole, una volta scelto il punto di inizio hai già iniziato (inconsciamente) a camminare.

L’intento di questo primo post (perchè si, ne arriveranno tantissimi, il cammino non finisce mai) è quello di aiutare a mettere un pò di ordine nella marea di domande che seguono la decisione di prendere e andare, capire dove quando come e cosa stiamo per fare.

Che cos’è il Cammino di Santiago

La domanda più difficile di tutte. Ma alla fine cos’è sto cammino di Santiago e perché tutti ne parlano?

Così su due piedi, dopo averlo fatto la prima risposta che mi viene in mente è che il cammino è qualcosa che inizia da dentro perché se è vero che serve allenare il corpo non bisogna mai sottovalutare la mente.

Se ci pensate bene il cammino diventa una scelta già solo quando si pensa di volerlo fare.

La storia del cammino di Santiago è lunga ma anche molto bella, quello che posso dire io è che non importa per quale motivo voi scegliate di partire, non importa con chi se soli o accompagnati, se dormirete negli ostelli o preferirete una comoda stanza solo per voi, se lo fate per motivi religiosi o perché come nel mio caso avete voglia di stare un pò da soli (che poi soli sul cammino non si è mai, ma questo lo vedremo dopo), davvero tutte queste cose non hanno importanza perché la bellezza del cammino sta nell’essere unico e diverso per ognuno di noi: una strada da percorrere insieme ma che ci dona quello che stiamo cercando.

 

 

Quale Cammino scegliere e quanto tempo occorre

Esistono vari tipi di cammino, in realtà credo che tutte le strade portino a Santiago: Il cammino francese, il più famoso e gettonato, la Via della plata, il cammino Sanabrese, il cammino del nord, il cammino inglese, quello primitivo e il cammino Portoghese.

Ogni percorso attraversa diverse zone dell’Europa e si differenzia per i chilometri ma ecco un altro fascino del cammino perché scegliere da dove iniziare, quante tappe fare e quanti chilometri percorrere è una decisione solo vostra.

Sapete cosa mi piace di più di tutta questa splendida avventura? Che i giudizi sul cammino non esistono. Ogni pellegrino è uguale agli altri seppur diverso.
Credo ci sia della magia.

Io avevo a disposizione circa dieci giorni e abitando a Lisbona ho optato per il Cammino di Santiago Portoghese: sono partita da Porto facendo un pezzo della costa portoghese per poi ricollegarmi all’interno del paese e proseguire verso la Galizia fino a Santiago.

Ammetto di non essere stata molto brava con l’organizzazione del mio itinerario perché solo dopo essere arrivata a Porto davanti alla cattedrale della città, punto di partenza di qualsiasi cammino voi scegliate di fare, ho deciso come proseguire spostandomi verso la costa e non fare subito il cammino centrale che prevedeva solo l’interno del paese.

Possibili tappe del Cammino 

Cammino portoghese da Porto: variante della costa e rientro sul cammino centrale

  • Porto-Vila Chã (25 km circa)
  • Vila chà-Esposende (33 km circa)
  • Esposende-Viana do Castelo (24 Km circa)
  • Viana do Castelo-Caminha (29 km circa)
  • Caminha-Tui (31 km circa)
  • Tui- Redondela (31 km circa)
  • Redondela- Pontevedra (22 km circa)
  • Pontevedra-Caldas de Reis (23 km circa)
  • Caldas de Reis- Padron (19 km circa)
  • Padron- Santiago de Compostela (26 km circa)

La credenziale del pellegrino

Iniziamo a parlare di cose tecniche, zaini scarpe e vario equipaggiamento in cui non può mancare la credenziale del pellegrino.

Si tratta di una carta che attesta che voi siate effettivamente dei pellegrini e che percorrerete il Cammino nelle tre opzioni disponibili: a piedi, in bicicletta o a cavallo.

Va richiesta solo se si sta facendo il cammino per motivi religiosi? No, potete richiederla lo stesso anche se non siete credenti.

A cosa serve la credenziale? Ad ottenere la precedenza negli Albergues de peregrino, degli ostelli in cui potrete dormire pagando pochi euro o addirittura a volte lasciando un’offerta libera. Avrete diritto anche, in alcuni ristoranti, al menù del pellegrino per poter mangiare un antipasto, un primo o un secondo sempre con meno di 10€.

Cosa più importante, arrivati a Santiago, grazie alla credenziale e ai timbri che giornalmente vi farete imprimere su di essa potrete richiedere la Compostela, un attestato scritto in lingua latina simbolo del vostro percorso.

Come funziona la credenziale? Si può richiedere direttamente nella cattedrale della città di partenza del vostro cammino o altrimenti su internet attraverso le varie associazioni.
Una volta partiti bisognerà applicare un timbro per ogni giorno di cammino fino agli ultimi 100 km: a quel punto i timbri dovranno essere due al giorno.

I timbri si richiedono negli ostelli, nei bar, ristoranti, associazioni,  a volte in alcuni negozi: le città che percorrerete sono attrezzate per i pellegrini, ognuno di loro vorrà lasciare un segno nel vostro percorso.

 

Come prepararsi al Cammino di Santiago

Ci sarebbe molto da dire in merito, perché partire preparati per un viaggio del genere fa sembrare tutto meno spaventoso, ma lungo il mio percorso ho imparato che per quanto io possa scegliere le scarpe giuste, lo zaino adatto e i vestiti più comodi ci saranno sempre dei piccoli inconvenienti e quella sensazione di angoscia mista all’eccitazione di ciò che stiamo per fare.

Per dieci giorni, ogni giorno per qualche secondo mi sono sempre chiesta “chi me lo ha fatto fare” per arrivare oggi a rispondere “Io, ed è stata la scelta più giusta della mia vita”.

Ma passiamo alle cose tecniche, domande a cui so rispondere grazie alla mia amica Lucia e suo marito Walter, creatori della pagina Camminatori Anonimi, che restano per me le persone più vicine a tutta questa bellissima esperienza.

Zaino: io sono andata da Decathlon e ho comprato uno zaino da 30L con schienale aerato e spallacci regolabili. Importantissimo che abbia la sacca antipioggia.
Lo zaino dovrebbe di norma pesare tra i 7 e i 10 kg, a seconda del peso del pellegrino.

Ricordatevi che sarà il vostro fidato compagno di viaggio per giorni e svariati chilometri, un peso gigante sulle spalle non dovrebbe portarlo nessuno.

Scarpe: più importanti dello zaino, della credenziale e secondo me anche del cibo a questo punto. É più difficile trovare un paio di scarpe giuste per camminare così tanti chilometri che un fidanzato.

Anche in questo caso le ho comprate da Decathlon, adatte a camminare per più di 25 km, impermeabili e di un numero in più rispetto al mio: non esiste la scarpa perfetta, dipende dal vostro piede ma ricordate che dovete stare COMODI.

Prima di prenderle le ho provate 4 volte, ho camminato per un pò dentro il negozio e soprattutto una volta acquistate le ho usate per almeno 10 giorni.
Testatele e non partite con le scarpe nuove di zecca, le vesciche non vedono l’ora di essere parte di voi.

Allenamento: non sono una guru, non voglio e non posso affermare che non serve allenarsi perché ce la farete lo stesso posso solo riportare la mia esperienza.

Io personalmente sono partita senza essermi allenata, ho preso questa decisione a giugno e fino al 15 di agosto non sapevo ancora se sarei davvero partita.

Il giorno dopo sono andata comprare lo zaino e da li è iniziato tutto. Posso dirvi che col senno del poi forse sarei andata a camminare un pò durante quei dieci giorni, per preparare le mie gambe ma soprattutto per preparare il mio corpo pian piano.

Sono partita lo stesso così come sono arrivata ma ricordo ancora il secondo giorno di cammino quando mi sono svegliata con la gamba sinistra dolorante perché avevo attivato dei muscoli che non sapevo di avere.

Consiglio sincero: se avete la possibilità magari fate un pò di cardio qualche tempo prima del cammino.

Preparare lo zaino richiede del tempo perché dovete far stare tutto il necessario in poco spazio ma vi assicuro che io, che di solito porto con me quasi l’equivalente di un armadio sono riuscita a far stare tutto in 8 chili. Il segreto è uno solo: le cose non devono essere belle ma comode e necessarie.

I vestiti si possono lavare in ostello, nessuno farà caso ai vostri capelli perché siamo tutti nella stessa barca, o strada in questo caso.

Piccolo trucco: comprate i Packing Cube (li trovate tranquillamente su amazon), dei contenitori di stoffa plastificata di varie dimensioni per organizzare al meglio lo spazio del vostro zaino.

 

Cammino di Santiago: ecco cosa  portare con voi.

 

Da buona amante delle liste ecco qui lo zaino che ho preparato (fatto e disfatto circa 4 volte)  per circa dieci giorni

  • 3 magliette tecniche
  • 2 pantaloni (uno corto e uno lungo)
  • 1 K-way
  • 3 paia di calzini anti sfregamento e senza cuciture 
  • 3 Mutande senza cuciture e 2 reggiseni (sportivi)
  • 2 asciugamani in microfibra (una mai usata)
  • 1 sacco a pelo (se partite d’estate potrebbe andare bene anche il sacco lenzuolo)
  • 1 federa (belli i cuscini degli ostelli ma avere la propria federa è tutta un’altra storia)
  • 1 costume da bagno perché non si sa mai
  • 1 maglia per la sera
  • 1 pantalone di cotone leggero sempre per la sera
  • 1 felpa (o pile)
  • 1 diario (indispensabile secondo me anche per chi non ama scrivere)
  • 1 sapone di Marsiglia da usare per lavare i vestiti ma ad un certo punto anche voi stessi
  • 1 kit da bagno con: 100ml di shampoo, 100ml di bagnoschiuma, elastici, deodorante, amuchina, fazzoletti, crema solare, salviette.
  • 1 Kit per le emergenze: ago e filo per bucare le vesciche, antidolorifico e antiinfiammatorio, disinfettante.
  • 1 cappello
  • Occhiali da sole
  • Lucchetto (mai usato)
  • Documenti: Carta di indentità, credenziale del pellegrino, bancomat per le emergenze, soldi contanti.
  • 1 marsupio ripiegabile
  • 1 torcia piccola
  • Auricolari
  • Spille da balia (estremamente utili e non ne avevo idea)
  • Ciabatte per la doccia che diventeranno anche le ciabatte con cui camminerete di sera (in alternativa portatevi delle scarpe aperte ma considerate sempre che si tratta di peso e spazio in più)
  • 1 Borraccia

 

 

Dove mangiare e dove dormire sul Cammino di Santiago

Quando il 25 agosto 2019 sono partita dalla Cattedrale Sè di Porto per avventurarmi nel cammino ero abbastanza felice di sapere cosa stavo facendo ma allo stesso tempo una domanda mi torturava: dove dormo stasera?

Premetto che anche in questo caso non c’è una regola e so che dopo tutte queste righe vi starete chiedendo perché per fare il Cammino di Santiago non esistono regole ma solo tanti “dipende”, la risposta sta proprio nel cammino stesso: le regole le fate voi perché la scelta è solo vostra. So che sembra tanto una di quelle frasi fatte, “sii l’artefice del tuo destino” e anche io prima di partire mi chiedevo quanta verità ci fosse ma è cosi, puoi fare quello che più ti pare e piace, puoi dormire in tenda, su un divano di un amico, in ostello, negli albergues o in un comodo airbnb.

Esistono delle regole generali ma poi alla fine quello che conta è come tu scegli di vivere questa esperienza.

Personalmente ho prenotato sola la prima notte a Porto.

Non mi sono mai definita schizzinosa ma sono sempre stata una persona che ama le comodità, avevo già dormito in ostello ma c’era sempre qualcuno con me a farmi compagnia mentre a Porto mi sono trovata dentro una stanza da 4 letti con dei perfetti sconosciuti.

É stato così per tutte le sere a seguire, io e altre persone dentro una stanza, da 4 a 20 letti a castello, dividendo bagni e docce e io che nel frattempo sono diventata un’altra.

Ma ecco qua il consiglio che sento davvero bisogno di dare, che avrei voluto sentire quando sono partita: se non ve la sentite non fatelo, se decidete di non dormire negli Albergues sarete comunque degli ottimi pellegrini ne più ne meno rispetto agli altri.

In linea generale posso dirvi che grazie alla credenziale potete avere accesso prioritario negli Albergues des peregrinos dove non si può prenotare il posto ma vige la regola del chi prima arriva meglio alloggia. Di norma sono ostelli che richiedono una piccola offerta o un valore relativamente basso con a disposizione grandi stanze, docce e bagni comuni (divisi tra uomini e donne) e la cucina per poter preparare e mangiare il vostro cibo.

A volte ci sono delle vasche per lavare i vestiti e altre volte lavatrice e asciugatrice.

Spesso la città mette a disposizione del pellegrino palestre o stazioni dei pompieri per poter dormire sempre con un’offerta libera.
Se non trovate posto perché arrivate tardi o semplicemente volete qualcosa di più confortevole non preoccupatevi perché esistono numerose alternative segnalate sulle guide , su booking ma anche nelle stesse città: alberghi, ostelli privati e appartamenti (alcuni rilasciano anche il timbro per la credenziale)

Piccola ma necessaria precisazione: fate attenzione ai BED BUGS le maledette cimici da letto.
Controllate i materassi degli ostelli, guardate bene negli angoli e sotto le doghe del letto, magari prima di scegliere un ostello leggete le recensioni: potrebbero davvero rovinare il vostro cammino (Ci sono farmacie ovviamente ma prevenire è sempre meglio).

Mangiare sul cammino è abbastanza semplice perché se avete a disposizione la cucina comune basterà fare la spesa magari dividendo il tutto con gli altri pellegrini (capiterà di certo perché sul cammino si diventa una grande famiglia), altrimenti ci sono ristoranti e bar che offrono di tutto e di più!

È consigliabile comprare frutta secca, barrette e frutta fresca da portare con voi durante la giornata mentre camminate!

 

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Cammino di Santiago: qualche consiglio

Vi segnalo alcuni link che possono essere utili per organizzare questo viaggio e amica\o so che non ci credi ma se sei arrivato fin qui significa che hai già fatto la metà delle cose:

-Gruppo Facebook CAMIGAS, per le donne che partono da sole in questa avventura

-App Buen Camino disponibile per Android e IOS: fornisce mappe, ostelli, chilometri e tutte le informazioni utili a seconda del percorso che scegliete di fare.

Camminatori Anonimi, per far parte di una bellissima comunità di camminatori. 

Gruppi Facebook vari: scrivendo nella barra delle ricerche Facebook scoprirete che esistono diversi gruppi dove troverete degli amici pronti a rispondere ad ogni vostro dubbio.

Guide: io ho trovato molto utile “A Santiago lungo il cammino portoghese” di Giovanni Caprioli, Luca Callegari e Irene Bezzi.

 

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Lasciatemi dire un’ultima, ultimissima cosa su tutta questa esperienza perché scriverne mi ha riportato indietro e non posso negare quanta voglia mi è venuta di riprendere in mano quello zaino e partire di nuovo per assaporare il valore più importante di tutti: la LIBERTÁ.

Spero di essere stata utile, se avete altre domande mandatemi una email o scrivetemi in Direct su Instagram, non vedo l’ora di portarvi con me nel mio diario di viaggio.

Buen Camino a tutti voi!