Prepara la valigia, per Natale ti porto a Budapest.

Cosi che è iniziato il mio viaggio per l’Ungheria, paese che mi ha sempre affascinata ma che per un motivo o per un altro non avevo mai visitato: ora ci tornerei mille volte.

Budapest è pura energia, due città che insieme formano una capitale ricca di storia, anima, cibo e incanto.

vista di Budapest

Budapest: come organizzare il viaggio

Buda e Pest in origine erano due città differenti, la prima più antica rispetto alla seconda.

La Budapest Card conviene se avete poco tempo e volete visitare il più possibile, io personalmente non l’ho comprata perché quando ho a disposizione pochi giorni preferisco dividere il tempo egualmente tra musei e il girovagare a piedi.

La moneta della città è il Fiorino Ungherese (consiglio la app Currency per avere la corretta valuta del giorno)

L’aeroporto di Budapest-Ferihegy dista circa 16 km dal centro ma è perfettamente collegato con autobus e treno. Io sono atterrata di sera, dopo la mezzanotte e nel prezzo dell’ airbnb che avevo prenotato vi era incluso il trasferimento privato dall’aeroporto fino a casa.
Prezzo della corsa circa 15€ a persona.

In molti sconsigliano di visitare l’Ungheria a Dicembre io però l’ho trovata affascinante: immaginate l’incanto del natale nella città preferita dalla principessa Sissi.

Per visitare il Parlamento si prenota online, sul sito ufficiale dove potrete scegliere orario e lingua del tour.

Terme: famose in tutto il mondo, a Budapest ne esistono varie e di diverso tipo. Io sono andata nelle più famose, le Szechenyi. Sincerità per sincerità, le ho trovate abbastanza sporche, ma probabilmente era dovuto al fatto che fosse domenica e ci fossero tantissime persone. Mi avevano consigliato anche il bagno termale Rudas.

Guida food tramite Lonely Planet ho scoperto due posticini bellissimi e consigliati: Zeller Bistro con cena Ungherese ma rivisitata, musica dal vivo e un dolce che ancora sogno e lo Százéves Étterem un piccolo localino non distante dal parlamento veramente ottimo e non molto costoso.

 

Piazza degli Eroi

 

Budapest: itinerario di viaggio.

Primo giorno:Passeggiata sul Danubio, visita di Buda, Galleria Nazionale, Cittadella

Sono atterrata di notte e mi sono svegliata il primo giorno con una sensazione di curiosità stranissima. Prima di partire di solito guardo foto su foto del luogo che andrò a visitare quindi su Budapest avevo le idee più o meno chiare. Uscita dall’appartamento invece mi sono trovata di fronte a tutt’altra storia: nevicava. Poco, molto poco ma quei fiocchi hanno fatto si che il mio benvenuto nella città fosse bellissimo.

Alloggiavo vicino al Ponte della Libertà, Szabadság híd, quindi sono partita da la per fare una bella passeggiata lungo il Danubio. Sole e neve sono stati il mix perfetto della giornata.

Piano piano sono arrivata al ponte più famoso della città, il Szechenyi Lanchid che collega Buda a Pest. Qualche foto, un po’ di vento e alcuni kilometri dopo sto visitando il Palazzo reale che ospita la Galleria Nazionale Ungherese che non era prevista nel mio itinerario ma che ho fatto bene ad aggiungere.
(Per raggiungerlo si può anche prendere la funivia chiamata Siklò).

 

vista su budapest

 

Qualche ora dopo passeggio perdendomi nelle viette di Buda e senza rendermene conto arriva l’ora di pranzo, quindi entro nel primo bar a caso.
Panino veloce e mi ritrovo al Bastione dei Pescatori, simbolo della città che ti lascia quasi senza fiato.

La vista sul parlamento con Danubio, sole e neve ha reso questa parte della città ammaliante.
La chiesa di San Mattia si trova proprio a due passi ma l’ho ammirata solo da fuori.

Dopo la mia immancabile cioccolata calda decido di tornare a piedi verso casa ma restano sempre dalla parte opposta del ponte: sovrapensiero mi ritrovo ad andare verso la parte più alta della città  la cosiddetta Cittadella.

Molto bella ma è una strada tutta in salita, ci vogliono circa una mezz’ora\quaranta minuti tra una sosta e l’altra però verrete ripagati dalla vista sulla città (immaginatela al tramonto a natale, io avevo gli occhi a cuoricino).

Per cena grazie alla guida Lonely Planet ho scoperto un posticino veramente carino dove oltre ad un ottimo Gulash con patate e la famosa torta ungherese Dobos (immaginate 5 strati di pan di spagna con crema cioccolato e burro, non avete gia l’acquolina?) c’era anche la musica dal vivo: si tratta dello Zeller Bistro.

 

 

 

Secondo giorno: visita al Parlamento di Budapest, Basilica di Santo Stefano, passeggiata nei mercatini di natale

Il secondo giorno nella capitale ungherese inizia presto alle 9 ero di fronte al Parlamento di Budapest per fare una visita guidata in lingua inglese. Ci credete se vi dico che non ho neanche una foto dell’edificio all’interno? Ero talmente estasiata dal racconto della guida e dalle bellezze del posto che mi sono completamente isolata da qualsiasi mezzo digitale.

 

scarpe sul Danubio

A pochi passi dal Parlamento lungo il fiume vi sono le famose scarpe sulle rive del Danubio, le scarpe della memoria, monumento all’olocausto. Credo sia impossibile non commuoversi e capire, soprattutto ai giorni nostri che dalla storia abbiamo solo da imparare.

Per pranzo decido di fare un giro per i vari mercatini di natale e mi dirigo verso quella che sarà poi la prossima meta, la Basilica di Santo Stefano.
Consiglio di salire sulla cupola, anche se soffrite di vertigini la vista della città è impagabile (e lo dice una che soffre di vertigini).

Spuntino veloce con un Làngos, una pizza fritta enorme condita con panna acida e un sacco di formaggio buonissimo e via a perdersi tra le vie di Pest, un freddo polare ma un’ atmosfera incantata.

Tra il Teatro Nazionale dell’opera e l’accademia della musica giro e rigiro finchè per caso entro in un bar, ispirata dal maestoso palazzo di fronte a me: sono dentro il New York Cafe, uno dei luoghi più belli e famosi della città ungherese.
C’è la coda per sedersi ma decido di aspettare, una cioccolata calda in quel posto non me la toglie nessuno. Godetevi il momento.

Troppo piena per cenare decido di andare verso casa, anche se poi alle 10 di sera mi viene una fame indegna e vado nel mercatino di natale più vicino a prendere un buon panino!

budapest-chiesa di santo Stefano

Terzo giorno: Terme di Szechenyi, piazza degli eroi, Sinagoga

Cosi come la nutella viene associata al pane, la parola Budapest è quasi collegata alle terme e quindi se andate a visitare la città ungherese non potete farvi sfuggire l’opportunità di visitare un centro termale. Ci sono più di cento sorgenti termali nella città, le più conosciute sono le terme Szechenyi.

Prenotando online arriverete comodi comodi con la metro e avrete subito accesso alle acque termali ma ci tengo a darvi un paio di accorgimenti: ricordatevi accappatoio e ciabatte altrimenti li dovrete pagarli (all’epoca non accettavano pagamenti con la carta), mentre il lucchetto è compreso nel prezzo del biglietto d’ingresso.
La cuffia invece non è obbligatoria.

 

Tra una piscina e l’altra la mattina si conclude in fretta, sarei rimasta volentieri un altro po’ a godermi i 40 gradi della vasca esterna mentre fuori ce ne erano si e no 2.

Doccia e pranzo veloce mi ritrovo a camminare quasi per caso in piazza degli eroi, uno dei monumenti simbolo di Budapest.

Restava un pomeriggio a disposizione e ho deciso quasi d’istinto di voler vedere la più grande sinagoga d’Europa che si trova proprio a Budapest.

Una volta arrivata per un colpo di fortuna scopro che sta iniziando una visita guidata. È interessante capire e vedere altre realtà, sentire storie di chi ha vissuto l’olocausto da un altro punto di vista. L’interno della sinagoga è maestoso ma ricordo alla perfezione il giardino con il suo Albero della Vita che da una lezione morale a tutti noi visitatori.

 

dolce di budapest

 

Mancano poche ore alla cena e decido di assaggiare il Kurtoskalacs, un dolce tipico a forma di cilindro con all’interno cioccolata e cannella che ancora sogno ogni tanto di notte!

Torno a casa per riposarmi, crollo per un paio d’ore sul divano ed esco per cena diretta verso Százéves Étterem un piccolo localino davvero ottimo che offre cucina tipica ungherese come gli gnocchetti ungheresi, il cavolo ripieno chiamato Töltött, vari tipi di salsiccia e dolci di ogni genere.

Viaggio finito e un po’ di malinconia dopo posso dire che Budapest mi ha stupita. Mai avrei immaginato fosse così bella, non era affatto tra le mie mete top list e sono contenta di essermi ricreduta.
Non solo la città si merita più e più visite, con  i suoi bellissimi monumenti e  musei ma anche l’umanità dei suoi abitanti mi ha lasciata di stucco.

Quando qualcuno mi chiede che città un po’ insolita visitare nei prossimi mesi la consiglio sempre: Budapest con il suo bel Danubio e la sua doppia anima vi conquisterà.